UTTANAPRASITHASANA - LO YOGA TRA RAJAS E SATTVA
- Fabio - My Personal Yoga
- 30 giu 2017
- Tempo di lettura: 3 min

No coffe, no Prana... ogni tanto, sorseggiando un caffè, mi torna in mente questa frase pronunciata da Guruji Patthabi Jois. Guruji era dotato di un bel senso dell'umorismo e inoltre non era un yogi come quelli che l'immaginario collettivo dipinge seduti in padmasana in una grotta a passare la vita meditando. Era un uomo con una famiglia e le sue emozioni, amava il caffè, il cioccolato e molte altre cose materiali. Fu uomo allo stesso tempo straordinario e ordinario. E penso che questo sia il motivo per cui lo ammiriamo tanto. Anche suo nipote Sharath ama il caffè, come tante altre persone che praticano lo Yoga. Ma se pensiamo a tutto ciò che viene indicato come cibo yogico, il caffè non è assolutamente considerato sattvico, è piuttosto qualcosa che in natura è considerato Rajasico. È completamente antagonista alla meditazione e alla pratica dello Yoga perchè stimola il sistema nervoso anziché facilitare la meditazione introspettiva. La parola Rajasico viene spesso usata negativamente per descrivere qualcuno instabile, appassionato e insoddisfatto, ma la parola Rajas significa semplicemente movimento o azione. Rajas, Tamas e Sattva sono le qualità della mente: Rajas significa attività o disturbo, Tamas significa inerzia o ignoranza e Sattva significa tranquillità e intelligenza. Nella pratica Yoga si cerca di coltivare la qualità del Sattva, di portare cioè la mente in uno stato tranquillo, chiaro e indifferenziato, quello stato descritto da Patanjali con il famoso "chitta vritti nirodhah". La pratica dello Yoga come insegnata da Pattabhi Jois comporta una grande attività e, usando la parola Rajas in un modo diverso da quello comunemente abusato, potremmo definire l' Ashtanga Yoga come una pratica Rajasica. Rajas in questo caso è usato come opposto di Tamas - l'inerzia, la pesantezza, la morbilità - ed è lo strumento che può condurci verso Sattva. Ad ogni modo esasperando l'aspetto rajasico otterremo come risultato una mente instabile, nervosa, soprattutto se entrassimo nella pratica con lo stesso approccio che si è soliti usare per tutte le altre attività mondane con la conseguenza che il risultato finale non sarebbe la tranquillità, che è l'obiettivo, ma l'agitazione. Ma torniamo al nostro caffè... In fondo il caffè non ci serva affatto a percorrere il cammino dello Yoga, lo beviamo perchè ci piace e per annullare alcuni elementi tamasici nel nostro sistema - come la fatica a svegliarci al mattino - perché abbiamo tutti questo problema, vero? Sarebbe meglio annullare la causa che usare la caffeina come rimedio a comportamenti negativi come l'andare a letto troppo tardi, consumare cibi tamasici o indulgere in attività tamasiche come guardare la tv fino a tarda sera. No coffee no Prana. Prana non è energia, come di solito la intendiamo. Non assumiamo Prana dal cibo o dalla respirazione come è comunemente viene indicato. L'energia fisica assorbita dal cibo non è Prana. Prana sussiste su un piano diverso. Prana è il veicolo attraverso il quale Purusha (lo spirito) anima le funzioni mentali e corporee, è semplicemente la forza vitale. Prana entra nel corpo fisico alla concezione e lo lascia alla morte. Non aumenta o diminuisce con la respirazione, l'alimentazione o l'attività fisica. Le funzioni del corpo sono facilitate dalle qualità degli alimenti che mangiamo o dalle azioni che compiamo, ma la quantità di Prana non è modificata dalla quantità di cibo che mangiamo o dell'aria che respiriamo. Le nostre vite di esseri umani moderni e occidentali sono governate da Rajas e Tamas - da stress e ignoranza (sulla nostra vera natura). Mentre Tamas può essere equiparato all'ignoranza, Rajas ha invece la capacità di muoversi in due direzioni: ci può trascinare verso lo stress o può portarci verso sattva. Una persona Rajasica deve essere attiva per rilassarsi, una persona Tamasica deve essere attiva per svegliarsi. In generale, chi è attratto dalla pratica dell'Ashtanga Yoga è persona Rajasica, ha bisogno cioè essere attiva per uscire dal sistema. Come disse Guruji, chiunque può praticare l'Ashtanga Yoga, ad eccezione dei pigri, e quindi da chi è governato da un eccesso di Tamas.